Ogni anno la Fondazione Benetton, fin dal 1990, conferisce un prestigioso premio internazionale in onore di Carlo Scarpa (1906-1978), celebre architetto e inventore di giardini. Il premio viene assegnato ogni anno a un luogo scelto dal prestigioso Comitato Scientifico della Fondazione, luogo che deve essere particolarmente denso di valori di natura, memoria e invenzione. E per il 2018, la scelta è caduta sui Céide Fields, presso il villaggio di Ballycastle nella contea di Mayo in Irlanda, un luogo che nel secolo scorso ha rivelato la presenza ancora tangibile ed estesa di un paesaggio rurale del Neolitico, oggi forse la testimonianza più importante e remota a livello mondiale del processo di conoscenza del paesaggio coltivato e delle sue vicende ambientali. Preservato da una torbiera formatasi nel corso dei secoli, il sito è stato portato alla luce grazie al lavoro paziente e attento degli archeologici, che hanno potuto mettere in luce testimonianze millenarie, oggi valorizzate da un intelligente itinerario di visita e un centro didattico di accoglienza.
Un luogo unico e straordinario
Ovviamente, Céide Fields non è un giardino vero e proprio secondo i canoni abituali: è piuttosto un’opera architettonica e paesaggistica calata nella natura con rispetto e attenzione, ed è uno dei luoghi più suggestivi e storicamente preziosi dell’intera Irlanda se non del continente europeo. La piana dei Céide Fields (letteralmente i “campi della collina dalla cima piatta”) è nei pressi di Ballycastle, villaggio sulla costa settentrionale della contea di Mayo. Altissime scogliere preservano questo antichissimo mondo dall’oceano Atlantico. Qui, ai primordi della storia, prima che in Egitto venissero innalzate le piramidi, giunse e si insediò una comunità che creò un sistema di campi coltivati, delimitati e protetti da muretti in pietra. Qui, 5.500 anni fa, prosperava una pacifica comunità di agricoltori, allevatori e pescatori che aveva sviluppato credenze mistiche e spirituali. Prosperità e declino di questo amplissimo territorio sono legati a cambiamenti climatici, all’apparenza trascurabili: due gradi di abbassamento della temperatura, appena. Sufficiente a cambiare il mondo dei Céide Fields. Le piogge cominciarono a dilavare la terra non più protetta dalle foreste; l’area divenne inospitale, progressivamente coperta dal lento formarsi della torba.
Così, di una delle più antiche civiltà del continente europeo non rimase apparentemente traccia. Prati, erbe palustri, eriche e muschi e licheni cancellarono ogni evidenza di un’area che era stata importante e prospera. Su di essa maturò l’immensa distesa delle torbiere.
Un maestro-archeologo e le sue scoperte
Ed è stato proprio scavando la torba per ottenere combustibile destinato al riscaldamento della casa, che un maestro elementare del posto, Patrick Caulfield, negli anni trenta del secolo scorso, trovò antiche pietre del sottosuolo e capì che si trattava di manufatti preistorici; solo quarant’anni più tardi, negli anni settanta, quella sua intuizione si trasformò in una delle più sorprendenti scoperte archeologiche del secolo. Ricerche che continuano tutt’ora e che hanno rivelato un enorme sistema di campi, abitazioni e tombe, coperto e preservato per millenni dagli strati di torba.
Si tratta di un paesaggio agrario del Neolitico, che si manifesta con una straordinaria geometria dei manufatti, leggibile e godibile grazie alla presenza di un eccellente Centro Visite gestito dall’archeologa Gretta Byrne, nell’ambito dell’OPW (The Office of Public Works) irlandese. Quest’ultima, assieme al proprio maestro, l’archeologo Seamas Caulfield, figlio dello scopritore, rappresenta il segno tangibile di una dedizione e di una cura responsabile del luogo, che va oltre il lavoro specifico dell’archeologo e che parla del rapporto tra le testimonianze rinvenute e le buone pratiche nel campo del turismo culturale, e della relazione tra persone e luoghi “estremi”, sul bordo di un’isola al margine di un continente, ma al centro della storia europea e mondiale. Il Comitato scientifico della Fondazione Benetton ha deciso di consegnare il Premio Carlo Scarpa all’archeologa Gretta Byrne, responsabile del complesso archeologico di Céide Fields, come espressione di un sentimento di vicinanza e sostegno a tutte quelle figure che in questo luogo testimoniano con il proprio lavoro, l’importanza di un bene collettivo ricco di significati e insegnamenti.
Mare, villaggi, fiori
Nei pressi di Céide Fields si aprono scogliere selvagge di rara bellezza; sui prati e tra le rocce sbocciano i fiori rosa delle eriche, quelli gialli delle ginestre e i piccoli bottoni rosa dell’armeria. Lungo le strade si alzano alte siepi di fuchsia, qui giunta dal Brasile: le condizioni climatiche umide, ma non gelide grazie alla presenza degli influssi mitigatori della Corrente del Golfo, ne hanno consentito l’inselvatichimento. Nei prati e tra le rocce fioriscono anche asfodeli, arenaria, felci, margherite, montbretia, digitali, orchidee selvatiche; non mancano rododendri e gunnera, entrambi di origine esotica ma perfettamente ambientati. Sulle spiagge si trovano spesso le alghe Palmaria palmata, commestibili e utilizzate per insaporire i piatti: sono note come “Dulse”.
Un cielo da ammirare e giardini da scoprire
Una particolarità del Mayo, la contea che si estende dal selvaggio Connemara fino alla città di Sligo, è il Mayo International Dark Sky Park, unico nel suo genere: è un’area nella quale, per condizioni orografiche e isolamento, durante la notte non c’è inquinamento luminoso e pertanto l’osservazione del cielo e delle stelle è facilitata e spettacolare; in alcuni periodi dell’anno, in inverno, non è difficile assistere anche alla meraviglia dell’aurora boreale, che illumina il cielo di verde e di mille altre sfumature dal lilla al rosso. Vale la pena di prevedere una tappa anche al Ballycroy National Park, anche qui è possibile trovare un ottimo centro visitatori e una serie di percorsi su passerelle in legno per ammirare le torbiere senza danneggiare la vegetazione. Nella zona sono inoltre visitabili alcuni giardini, come quelli dell’Enniscoe Museum nella località di Ballina e quelli del The National Museum of Ireland Country Life a Castlebar: un ricco contesto circonda la meraviglia dei Céide Fields, che meritano certamente una visita.